Call for papers | I musei come spazi del sapere sensibile ed eco-logico

Il Museo è Istituzione che da tempo interpreta la sua funzione educativa in chiave sociale e culturale ed è occasione per chi fa ricerca pedagogica per sperimentare proprio nei contesti museali quelle progettualità che pongono in maniera trasversale le questioni metodologiche del fare esperienza e del fare conoscenza. Il Museo è dunque spazio fisico e spazio simbolico da cui far emergere più esplicitamente il nesso tra Arte, Cultura, Scienze, Ambiente, Educazione, Formazione, Salute per vedere attuata e incarnata una certa teoria del romanzo (con Bachtin, Lukas) e una teoria estetica (da Dewey a Merleau-Ponty e Nancy) che ripresentano la centralità del rapporto tra oggetto della conoscenza e azione situata del conoscere, mediato dall’attività percettiva e quindi dalla dimensione estetica cui afferisce. In questo senso la ricerca pedagogica in campo educativo incontra lo spazio-museo come parte di un sistema di politiche territoriali che lavorano sulla cittadinanza, sull’immaginario sociale, sull’identità e sono in grado di attivare partecipazione e collaborazione.

La call si prefigge dunque di intercettare studi, riflessioni, esperienze che facciano emergere il costrutto ‘museo’ e le prospettive da cui può essere attraversato, con una particolare attenzione ad una visione ‘ecologica’ che lo colloca in senso transdisciplinare nel processo di costruzione di immaginario in grado di riconfigurare paesaggi saperi e sensibilità.

Tematiche

1. L'ecomuseo come processo di educazione attiva per la comunità

L'Ecomuseo è strumento di cambiamento per lo sviluppo locale, poiché è direttamente legato alla comunità e al suo territorio basato sulla partecipazione e gli interessi comuni di quella stessa comunità, la sua capacità di intervento, la sua possibilità di fruizione del patrimonio in senso olistico. Pertanto, è possibile affermare che in questi spazi, basati su intervento comunitario e sulla partecipazione sociale, la popolazione locale è più di un fruitore del museo, ma svolge un ruolo di azione ed organizzazione effettiva.

2. Gli ecomusei nella storia dell’educazione ambientale e museale a cavallo del XXI secolo

Sul terreno museale si sono incontrate negli ultimi anni diverse correnti feconde di attivazione educativa e sociale. L'educazione ambientale, che ha unito attivismo ecologista e divulgazione scientifica e ha percorso traiettorie di istituzionalizzazione attraverso la cura, il recupero e la re-significazione di spazi anche urbani, o in deindustrializzazione, come ecomusei o parchi tematici in cui far fare esperienza. L’educazione artistica e museale tout court, che ha coltivato nuovi strumenti e linguaggi laboratoriali anche attraverso il precariato culturale di personale qualificato che ha interagito con istituzioni culturali, editoria e comunicazione e in parte è poi confluito nell'insegnamento. Il tutto sull'onda di una più ampia e rinnovata sensibilità verso la funzione sociale di musei, biblioteche, archivi, beni culturali intesi non come patrimonio da mettere a reddito ma come spazio aperto a un pubblico di cittadini più che di consumatori. Sono benvenute ricognizioni di esperienze e analisi di pratiche in grado di comporle nel quadro di una mobilitazione educativa che si può immaginare dotata di linguaggi e forme di attivazione specifiche.

3. I musei e gli archivi come spazi di ricerca e sguardo sui fenomeni sociali

I Musei sono Istituzioni complesse, il cui patrimonio non si esaurisce nelle loro esposizioni quanto nella raccolta e fruibilità multicanale dei materiali di cui sono esperti conservatori. I Musei, con le loro collezioni permanenti, sono infrastrutture chiamate a contribuire al sistema delle politiche culturali attive di un territorio, attraverso progettualità in grado di attivare differenti comunità di riferimento e contribuire a produrre uno sguardo plurale su arte, scienze e vita quotidiana. In quest’ottica i Musei sono parte di un sistema istituzionale responsabile di una storia delle idee - fabbrica dell’immaginario - che unisce dimensione materiale e immateriale dei beni culturali e ha il compito di promuovere la ricerca e lo studio di quelle eredità in chiave sempre contemporanea.

4. I musei fuori dai musei 

I luoghi museali, le architetture, gli allestimenti, i loro spazi fisici estesi anche alla crossmedialità, al digitale e al web, sono ambienti e realtà in continuo mutamento che aprono ad esperienze e a forme di interazione sempre diversi. In questa traiettoria, i Musei del mondo stanno acquisendo un ruolo proattivo nella ridefinizione degli spazi urbani e di fruizione pubblica, proponendo un caleidoscopio di pratiche ‘di cura’ ad alta vocazione sociale e territoriale che vedono il patrimonio culturale come motore e strategia di innovazione e coesione sociale, nonché di rigenerazione e sviluppo locale.

Gli articoli proposti devono essere inediti.

Potranno essere elaborati in italiano, inglese, spagnolo, portoghese o francese e inviati entro il 25 giugno 2023 all’indirizzo redazione.educazioneaperta@gmail.com. Gli articoli dovranno attenersi scrupolosamente alle norme editoriali disponibili a questo link: 

https://educazioneaperta.it/guidelines.

Al termine di un processo di revisione a doppio cieco, gli articoli accettati saranno pubblicati nel numero 14 di “Educazione aperta”, in uscita nell’inverno 2023-2024.

 

Immagine: Fuerteventura Ecomuseo La Alcogida. Foto di Mal B (https://www.flickr.com/photos/mal-b/). Licenza CC BY-ND 2.0.