Tra le righe, rubrica a cura di Monica Tappa
Topipittori inaugura una nuova collana, quella dei Topi Saggi, con un testo che ha tutte le caratteristiche per diventare un vero e proprio punto di riferimento per gli e le insegnanti della scuola primaria (ma non solo) che non usano ( accontentano di seguire) i classici manuali per completare il percorso di competenze richiesto dalle Indicazioni Nazionali (non serve ricordare che i programmi ministeriali non esistono più da anni, vero?).
Si intitola A scuola con gli albi. Insegnare con la bellezza delle parole e delle immagini ed è stato scritto da Antonella Capetti, autrice e, in primo luogo, insegnante. Maestra. Una maestra di quelle con la “M” maiuscola, che non ce la fa proprio a guardare i bambini e le bambine dall’alto in basso e anzi, li guarda sempre bene negli occhi, li osserva affettuosamente nel loro muoversi, agire, vivere la quotidianità in classe e li tratta con rispetto, li ascolta con attenzione, si propone, si mette in gioco, lascia semi e segni fertili, colorati, saturi di bellezza e ogni volta si meraviglia e si commuove. Chi la segue e legge il suo blog (http://apedario/blogspot.com) lo sa bene. Ed è proprio da lì, da quelle pagine ricche di spunti e suggerimenti, percorsi e lavori collettivi che è Apedario, che nasce il saggio arrivato in questi giorni in libreria.
Interessante, molto interessante in sé, interessante anche perché sganciato dalle gabbie della “scolastica”.
Nel presentarlo la Capetti ha scritto: “Mi piace pensare che questo libro sia figlio della libertà: la mia, di poter insegnare secondo lo stile e l’approccio educativo in cui credo, quella delle bambine e dei bambini, di sentirsi accolti, rispettati e ascoltati, e quella di chi legge, di pensare e creare qualcosa di altro e nuovo rispetto a quel che troverà scritto”.
Sono già molti gli insegnanti che, in autonomia o prendendo spunto dai progetti suggeriti da Antonella Capetti, lavorano con gli albi illustrati in classe. Moltissimi i percorsi possibili. Va ricordato che l’albo, con quell’equilibrio perfetto tra testo e immagine (o, nel caso dei silent book, con le sole immagini) è uno strumento potentissimo per “entrare” nel mondo dei bambini e accompagnarli nella scoperta del mondo e della conoscenza, senza usare solo (o prevalentemente) l’aspetto cognitivo e mnemonico come accade, purtroppo, invece, ancora in molte, troppe classi dove vige (ancora) la consuetudine del “si è sempre fatto così”.
Tantissimi, davvero, i suggerimenti, come è possibile intuire dal sommario:
Questo non è un metodo.
A come accoglienza, A come amicizia.
I + O = IO. Da IO a MIO a NOI.
Leggere emozioni.
Parole e immagini per comunicare.
A scrivere s’impara scrivendo.
Io potrei essere tutto.
Gli alfabeti possibili.
F di fiaba.
Giochiamo la grammatica… e la sintassi.
A scuola di natura.
Fate a pezzi i risguardi.
Viaggio nei colori.
Non chiamateli lavoretti.